Tu no, non sei più bello dei lillà
Tu no, non sei più bello dei lillà,
Del caprifoglio, né più fascinoso
Di un papavero candido; io posso sopportare
La tua bellezza, e benché a te m'inchini,
Benché a sinistra e a destra volga gli occhi
In nessun luogo da te trovo scampo
Lo giuro - nella nebbia o al chiar di luna.
Come chi la sua dose di veleno
Di giorno in giorno goccia a goccia aumenta
Finché dosi letali per decine
Di uomini può bere senza danno,
Anch'io, assuefatta alla Bellezza, bevo
Ogni volta di più, ma sopravvivo
Al danno che in alcuni danni uccide.
Di Edna St. Vincent Millay
Quali sono i tuoi piani
qual è la maniera in cui
mi sbriciolerai?
Vorrei prepararmi
a questa tempesta che porti,
vorrei non essere
così soggiogata da te.
Come Cappuccetto Rosso
nel bosco insidioso mi incammino,
pregando le stelle che il lupo
non sia tu.
Di Lorena Gjyli
Elogio agli occhi
Perché è grazie a loro che riusciamo a vedere il mondo che ci circonda.
Perché sanno esprimere le emozioni che proviamo.
Perché a volte sono un gran problema, parlano anche se non dovrebbero farlo.
Perché la lingua può nascondere la verità, ma loro mai.
Perché la cosa bella di parlare con gli occhi è che non si commettono mai errori.
Perché non sanno insultare o offendere.
Perché forse è l'unico luogo dove ancora
esiste un’anima.
Perché è grazie a loro che riusciamo a immaginare.
Perché è attraverso di loro che si riesce a vedere il bambino che c’è dentro di noi.
Perché quando si è felici sorridono prima loro che la bocca.
Perché sono lo specchio dell’anima.
Ma solo chi è davvero coraggioso riesce a leggerci le emozioni che proviamo, gli altri sono destinati a vedere solo il loro riflesso.
Di Chiara Spalenza
Impariamo a cadere
Impariamo a cadere,
come fulmini che squarciano il cielo, provocando brividi sulla schiena. Impariamo a cadere, come foglie d'autunno, che danzano sulle note di una musica tutta loro, fino a toccare terra. Impariamo a cadere, come le stelle, lasciando scie luminose nel cielo che illuminano le serate. Impariamo a cadere, come pioggia d'estate, rumorosa ma così affascinante. Impariamo a cadere, perché cadere, alla fine, fa parte del viaggio.
Di Chiara Spalenza
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