Penso che il contatto tra noi che scriviamo e voi che leggete inizi con la conoscenza di ciò che piace a noi e ciò che piace a voi; per questo ho deciso di scrivere riguardo a uno dei cantanti che ha segnato la storia della musica, ma anche la mia storia e il mio gusto musicale. Il Duca Bianco, più noto come David Bowie, è stato uno dei più grandi artisti di musica pop e rock di sempre; nato l’8 gennaio 1947 a Londra, inizia la sua carriera suonando il saxofono nel 1959, a soli 12 anni. Nella sua vita sarà uno dei più rivoluzionari cantautori, pittori e attori; infatti mostrerà uno stile davvero nuovo e particolare, facendo parte dei primi a presentarsi sul palco truccato e con outfit considerati quasi indecenti all’epoca, ma adesso ammirati da chiunque ringrazi la libertà di espressione presente ora, guadagnata anche grazie a lui. Assistere ad uno spettacolo con sceneggiature del genere, vestiti appariscenti o trucchi particolarmente colorati, per noi è considerato normale; un tempo, invece, era considerato una pazzia, e forse era apprezzato proprio per questo motivo. In ogni dettaglio di come si mostra e di ciò che è David Bowie si può intravedere qualcosa di creativo, di originale; a partire dalla differenza dei suoi occhi (uno azzurro e uno marrone/verde), causata da un pugno dell’amico George Underwood (disegnatore di molte delle copertine degli album di Bowie), fino ad arrivare alla creazione di molti Alter Ego con i quali si presentava nelle varie occasioni; uno di questi, appunto, il Duca Bianco. Nel 1975 David Bowie arriva sul set del film “Uomo che cadde sulla terra”, di cui gli era stata affidata la parte del protagonista, Thomas Jerome Newton. Durante la sua permanenza sul set sorprende tutti, superando la sua dipendenza da cocaina e rifugiandosi nella lettura. David viaggiava per l’America in treno, portandosi la sua biblioteca portatile in speciali bauli che contenevano i libri disposti su delle mensole; si portava dietro millecinquecento volumi e leggeva in continuazione, quasi fosse un’ossessione. Nel 2013 Bowie decide di pubblicare la lista dei 100 libri che lo hanno influenzato e che considera i più importanti per lui; tutti rimangono stupiti dal fatto che il Duca Bianco, Star mondiale che ha abbandonato la scuola, continuando da autodidatta, legga così tanti libri e scriva anche tantissime recensioni a riguardo sul suo sito (Bowie Net) e, poi, anche per il Time Out, famoso giornale di Londra. Alcuni dei libri più conosciuti della lista sono: Il Maestro e Margherita, Mikhail Bulgakov; Furoreggiava Kafka, Anatole Broyard; Il Gattopardo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Il Grande Gatsby, F. Scott Fitzgerald; 1984, George Orwell; Una Banda di Idioti, John Kennedy Toole; Iliade, Omero; Inferno, Dante Alighieri. David parla del fatto che questi libri hanno cambiato il suo modo di vedere il mondo e di esprimere la sua arte, invitando ogni persona a non sottovalutare il potere dei libri e la loro capacità di trasformarci.
Shanti
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