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CRONACHE DI SCUOLA


Questo nuovo anno di scuola è stato per il Liceo Copernico un anno particolarmente complicato ma anche una grande occasione per rilanciarsi.

Siamo nel terzo anno scolastico inesorabilmente rovinato dalla pandemia e dalle incertezze che comporta, non solo per la nostra salute, ma anche per il diritto allo studio e a livello sociale ed economico. Il primo anno di pandemia è stato sicuramente il più complicato, ma anche ora, dopo decine di mesi di esperienza, siamo sempre colpiti dagli effetti che ha il covid nella nostra vita quotidiana.

Da settembre a oggi sono già successe parecchie cose. Dopo prima e seconda dose di vaccino si è arrivati alla terza e si parla di quarta. Le varianti hanno raggiunto la Omicron e perfino la Deltacron e si è passati a zona gialla e poi arancione, mentre vari decreti si sono sovrapposti con nuove regole sempre diverse che sembrano andare sempre di più verso la presenza a scuola il più possibile in parallelo con una grande attenzione a tutto ciò che è considerato secondario della vita scolastica. Così le scuole sono diventate quel luogo di sola formazione perdendo la parte di socialità anche culturale che è sempre stata molto importante. Anche a Pavia ci siamo tutti resi conto di come sia ogni giorno più chiaro che non sarà nemmeno questo l’ultimo anno di restrizioni.

Purtroppo la scuola viene messa sempre in secondo piano. Come per la sanità pubblica, ogni anno assistiamo a tagli sulle spese e sul personale, ogni anno si lasciano strutture, strumenti, spazi e chi li vive a loro stessi. In Lombardia, regione teoricamente ricca, stiamo assistendo a un degrado della scuola pubblica sempre più evidente. E mentre si assiste a tagli di vario genere ancora gran parte dei fondi va alle scuole paritarie private, così come la sanità privata viene continuamente finanziata e appoggiata a discapito di quella pubblica.

Purtroppo anche a Pavia questi mesi non sono stati positivi per la scuola pubblica. I due problemi più evidenti e importanti sono probabilmente i trasporti e l’edilizia scolastica. I primi restano inefficienti, esageratamente costosi, poco ecologici e ancora poco sicuri anche dal punto d vista sanitario. L’edilizia pecca invece da anni, se non decenni. Gli spazi dedicati alla scuola sono spesso edifici di secoli fa, con aule piccole, con finestre piene di spifferi, termosifoni poco funzionanti, assenza di spazi e problemi strutturali.

È anche per questi motivi che qualcosa si è mosso anche da parte di studenti e studentesse. Al Copernico ad esempio si è tenuto uno sciopero il 14 dicembre scorso, mentre nei giorni precedenti anche il Liceo Cairoli e l’ITIS Cardano hanno dato segni di movimento.

Viviamo un periodo di transizione molto importante. Come in ogni momento di crisi è ora che risulta ancora più evidente che le problematiche che viviamo a scuola sono sistemiche e causate in primis da una gestione insensata di tutto ciò che è istituzione pubblica. Non è pensabile investire nel futuro senza la scuola, una scuola educante, sicura, inclusiva e accogliente.

Come sempre nei momenti difficili abbiamo il dovere di pensare a cosa può farci uscire da questa situazione e prevenirne altre.


Pietro Losio

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