Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Rigel e Nica sono cresciuti, si raccontavano tante storie e leggende. La più famosa era quella del fabbricante di lacrime, un umile artigiano, dagli occhi di vetro, capace di forgiare lacrime di cristallo, contenenti tutta la rabbia e l’angoscia che un cuore umano poteva sopportare.
Fin da bambina Nica aveva sempre desiderato solo una cosa: avere una famiglia. Vede il suo desiderio avverarsi all’età di 17 anni, quando finalmente qualcuno decide di adottarla. Non avrebbe mai pensato però che con lei venisse portato via dall’orfanotrofio anche Rigel.
Lui è intelligente, scaltro e misterioso, dall’aspetto angelico, che cela però un’anima spietata e a tratti folle, da cui Nica si era sempre tenuta lontana.
Lei, dolce e coraggiosa, è però determinata a proteggere il suo sogno da qualsiasi ostacolo. Anche quando quell’ostacolo porta due occhi capaci di mordere e bruciare.
Vorrei rileggere questo libro come se fosse la prima volta. Bello e poetico, “Fabbricante di lacrime” riesce ad entrarti nel cuore e lasciare un peso nel petto. La scrittura emozionante di Erin Doom, lo pseudonimo della scrittrice, ti coinvolge e ti incolla alle pagine, tanto che fai fatica a staccarti dal libro. L’ho amato nonostante qualche passaggio ripetitivo e prolisso.
Mi sono sentita legata ai personaggi, soprattutto a Nica. Lei, che affronta il mondo in modo gentile e delicato, che non sa odiare e trova sempre il bello delle cose, anche quando sembra non esserci.
Questo libro, in cui le emozioni fanno da padrone, ti insegna ad amare e ti ricorda che la vita non sempre è una fiaba a lieto fine.
Chiara Spalenza
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